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Destinazione Green – Premio Impresa Sostenibile 2021

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DESTINAZIONE GREEN 2021

Le MPMI Marchigiane in cammino verso la sostenibilità

 

Il 3 Dicembre scorso si è svolto il primo openday organizzato da Confartigianato Macerata Fermo Ascoli Piceno dedicato alla transizione ecologica, alle strategie di sviluppo e alle opportunità per le imprese marchigiane.

Il tema della sostenibilità è ormai centrale e interessa l’intero processo produttivo delle singole imprese che stanno intraprendendo questo cammino.

Pensare la propria attività nell’ottica dell’economia circolare, in cui quello che ieri era un rifiuto ora può diventare una risorsa, è sicuramente un grande impegno ma rappresenta al tempo stesso una grande opportunità per  tutte le imprese.

L’appuntamento si è aperto con l’assegnazione del Premio Impresa Sostenibile 2021 a cura del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.

 

 

Premio Impresa Sostenibile 2021

 

Il Premio Impresa Sostenibile 2021 è stato istituito quest’anno per la prima volta per riconoscere valore alle aziende marchigiane che si sono distinte per aver adottato politiche innovative e rilevanti in materia di sostenibilità.

Cinque le realtà selezionate per le province Macerata, Fermo, Ascoli Piceno, e tra queste è stata annoverata anche Exseat.

 

 

 

 

Premio Impresa Sostenibile 2021

conferito ad Exseat per

 

“l’impegno nella

sostenibilità ambientale di produzioni, processi e servizi,

contribuendo alla costruzione di un

nuovo modello di economia circolare.”

 

 

Se state leggendo questo articolo, probabilmente conoscete già Exseat e l’impegno continuo verso una sostenibilità sia ambientale che sociale, quindi non mi dilungo oltre.

Tuttavia, ci tengo a presentare le altre aziende alle quali è stato conferito questo riconoscimento perchè credo nella forza del gruppo e del buon esempio per generare cambiamenti positivi.

Si tratta di realtà virtuose a cui è d’obbligo concedere il meritato spazio:

Green Line di Recanati – si occupa di raccolta e riciclo dei rifiuti tessili, della commercializzazione delle materie prime tessili, stock di tessuti e filati e  pezzame per l’industria. Ritirano gli sfridi delle lavorazione dei maglifici, confezioni, taglierie, filature, tessiture per poi iniziare la fase di selezione e trattamento della materia recuperata. In base alla composizione e destinazione finale, questi materiali vengono lavorati  attraverso le fasi della filatura, sfilacciatura, garnettatura, fusione divenendo cosi’ nuovamente materia prima. Green Line fa parte del progetto Reverso.

Marzetti Shoes di Monte San Giusto – la progettazione della linea RE-La scarpa che rinasce, ha voluto porre l’attenzione sui materiali utilizzati. Vengono impiegate soltanto pelli riciclate ottenute dalla compattazione delle fibre di cuoio tramite l’utilizzo di ciclo di acqua continua, che non viene scaricata e, quindi, non inquinante.  Inoltre, adesivi ostili e dannosi per l’ambiente sono stati sostituiti con collanti più eco friendly per “una vera scarpa ad impatto zero”

Etico Sartoria Marchigiana di Ripe San Ginesio – Marta e Valentina hanno creato questa sartoria con la volontà di produrre capi d’abbigliamento ecosostenibili per uomo, donna e bambino. Il loro concept rispecchia l’esigenza di un approccio più consapevole alla moda, legato alla qualità dei materiali, alla lavorazione artigianale e alla salvaguardia dell’ambiente, utilizzando solo tessuti 100% naturali, colorati naturalmente, dipinti a mano e/o stampati in eco-printing.

Categoria delle Pulitintolavanderie – questa volta ad essere premiata non è stata una singola azienda, bensì un’intera categoria. Le imprese del comparto si sono distinte con un percorso sempre più attento ai temi dell’ecosostenibilità in riferimento all’emissione di agenti inquinanti e allo smaltimento di rifiuti tossici prodotti. Grazie alle centraline di dosaggio incorporate alle macchine si riesce a ridurre sia l’impatto energetico, sia la quantità di detergenti da utilizzare durante i lavaggi.

 

Approfondimenti

 

Destinazione Green è stato un evento ricco di focus e approfondimenti a cura di importanti ospiti della manifestazione, come Daniele Gizzi (Responsabile Ambiente ed Economia Circolare Confartigianato, Presidente Comitato Nazionale dell’Albo Gestori Ambientali), Fabio Renzi (Segretario Generale Fondazione Symbola), l’Ing.Luca Dal Fabbro (Vicepresidente Circular Economy Network), Massimo Sbriscia (Dirigente dalla PF. Bonifiche, Fonti Energetiche, Rifiuti, Cave e Miniere) e Alessandra Giuli (Responsabile Ambiente ed Economia Circolare Confartigianato MC-AP-FM).

Tutti interventi molto interessanti che hanno voluto essere degli ottimi spunti di riflessione, ma mi sento di condividere con voi soprattutto il Rapporto Green Italy 2021 a cura della Fondazione Symbola e Unioncamere, presentato da Fabio Renzi: una preziosa ricerca su dati e storie della green economy italiana.

Nel rapporto si coglie un’accelerazione verso un’economia che pone al suo centro l’uomo, che punta sulla sostenibilità, sull’innovazione, sulle comunità e sui territori.

 

L’Italia è leader nell’economia circolare ed ha la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti.

Il 79.4% doppio rispetto alla media europea con un risparmio annuale pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate equivalenti di CO2 nelle emissioni.

In Italia il 37% dei consumi elettrici è stato soddisfatto da fonti rinnovabili

con una produzione di circa 116twh.

Siamo il quarto Paese al mondo per la produzione di biogas

da frazione organica, fanghi di depurazione e settore agricolo, dopo colossi come Germania, Cina e Stati Uniti.

 

Questi dati ci rendono più competitivi rispetto ad altri stati europei e più capaci di proiettarci al futuro.

Tuttavia, la burocrazia inutile e farraginosa, spesso ostacola il cambiamento necessario. Ci troviamo spesso di fronte a vizi di forma o atti legislativi talmente datati che risultano essere anacronistici.

Per dare forza e vigore alla transizione ecologica occorre intervenire prontamente sulla formazione, sulla diffusione di una cultura d’impresa più sostenibile e condivisa,  sull’accesso più agevole al credito bancario per facilitare gli investimenti, sulla semplificazione di norme e fiscalità, sulla concertazione tra mondo imprenditoriale istituzionale.

Prima di concludere, un breve ma doveroso approfondimento in merito a cosa sta succedendo nel settore tessile e della moda.

Negli ultimi anni è stato dimostrato un forte impegno nel monitoraggio della sicurezza chimica dei processi e nell’eliminazione delle sostanze più dannose, grazie anche a consumatori sempre più attenti e critici. Crescono iniziative di ecodesign legate all’economia circolare, e si sperimentano nuovi modelli di business basati sull’allungamento del ciclo di vita dei prodotti e sulla valorizzazione dei materiali second life. Siamo di fronte a una nuova e più matura stagione per l’industria della moda che dichiara anche grazie al impegni collettivi come Fashion Pact, la volontà di ridurre le emissioni di gas serra coinvolgendo la filiera in un approccio sempre più integrato.

La sostenibilità, oltre che essere necessaria per affrontare la crisi climatica, fa aumentare la competitività delle imprese e di intere filiere,  riduce il profilo di rischio non solo aziendale, ma per tutta la collettività, stimola l’innovazione e la creazione di nuovi modelli di business. La sostenibilità deve essere una priorità.

Se vi interessa l’argomento e volete approfondire ulteriormente, qui potete scaricare il rapporto completo 2021.